“Esplora il percorso verso una nuova identità europea e un futuro migliore per l’UE con Salvatore Calabretta. Una guida accessibile per una maggiore consapevolezza e coinvolgimento civico.”
Con Possibili soluzioni di (ri)pensare l’identità europea l’autore Salvatore Calabretta prova a offrire degli interessanti spunti di riflessione nell’ambito della geopolitica. Edito da Il giardino della cultura e contenuto all’interno della collana Tecnici, il testo accompagna il lettore in un viaggio che lo porterà ad acquisire una maggiore consapevolezza dell’identità europea e gli darà gli strumenti necessari per sviluppare un pensiero critico sul concetto stesso di UE.
Pur trattando di argomenti specifici, complessi e stratificati, il volume di Calabretta riesce a essere accessibile a ogni tipo di lettore grazie a uno stile scorrevole e all’utilizzo di un linguaggio chiaro e senza fronzoli che arriva dritto all’essenziale.
Possibili soluzioni di (ri)pensare l’identità europea parte da nozioni storiche e culturali (con un breve excursus sulle sfide globali affrontate nel corso dell’evoluzione per arrivare alla costituzione dell’UE) per ampliare il suo discorso verso un’idea di identità intesa come “condivisione di obiettivi, bisogni, valori, strategie”.
Quello che suggerisce l’autore è l’adozione di un atteggiamento di apertura e compartecipazione tra i ventisette Stati nazionali che compongono l’Unione Europea, con i loro sistemi politico-giuridici e background culturali differenti: solo una simile condotta può essere d’ausilio per ottenere migliorie sulle prassi politiche, economiche e formative che costituiscono l’organizzazione.
Solo in questo modo sarà possibile guardare al futuro e tentare di raggiungere determinati obiettivi quali sicurezza, mantenimento di uno stato di pace, tolleranza, lotta alla disoccupazione, promozione di arte e cultura.
Ma in tutto ciò, qual è il compito dei cittadini? Salvatore Calabretta propone alcune osservazioni di carattere riflessivo sulla formazione a cui dovrebbero essere sottoposti: i cittadini dovrebbero avere il diritto di ricevere informazioni schiette e dirette a riguardo, in modo tale da godere di una più agevole partecipazione alle politiche dell’Unione Europea e avere così una maggiore comprensione dei meccanismi messi in atto.