“Un’ode al legame speciale tra insegnanti e allievi che illuminerà il cuore.”
Insegnante di sostegno al mattino, poetessa dall’animo sensibile la sera, Mariene Bello ha tratto ispirazione dalla propria esperienza presso le scuole dell’infanzia per portare a compimento Il delicato connubio tra maestre e bambini, raccolta di poesie della collana Frammenti di stelle edita da Il giardino della cultura.
Dedicati, come suggerisce il titolo, al legame che si instaura tra docenti e allievi nelle aule scolastiche durante le ore di lezione, i componimenti in versi dell’autrice risuonano quasi come una lettera d’amore all’insegnamento stesso e al potere che scaturisce dalla comunicazione.
Solo attraverso un approccio delicato, educativo, mirato all’inclusione e ben lontano dai pregiudizi che fanno parte del mondo degli adulti, gli insegnanti (in maniera particolare quelli di sostegno) potranno fare breccia nei cuori dei bambini, scoprirne il meraviglioso mondo interiore e diventare per loro delle figure di riferimento, alle quali i piccoli guarderanno con rispetto e ammirazione.
Ma come fare? Quali gli strumenti per arrivarci? Mariene Bello non sembra avere dubbi a riguardo: sono le parole la chiave per comprenderli al meglio e dare loro una mano per superare le difficoltà che incontreranno durante il loro cammino. E cosa c’è di più comunicativo, di più assertivo, di più alto e solenne delle parole messe in versi?
È dunque questo il pretesto per Il delicato connubio tra maestre e bambini, che presenta una serie di dolci ed eloquenti poesie attraverso le quali Mariene Bello descrive il proprio rapporto con gli allievi ai quali giorno dopo giorno fa da mentore.
Quei bambini, che l’autrice descrive come il futuro di una nazione, i pilastri della nostra società, sono unici e sensibili. Vedono il mondo attraverso occhi innocenti e sorridono gioiosi a ogni nuova scoperta.
Dato il ruolo di primo piano che svolgono per il nostro avvenire, compito dell’insegnate sarà quello di accogliere, educare e formare gli allievi coi quali verrà a contatto, dando loro gli strumenti necessari affinché diventino “gli architetti del futuro”.